venerdì 4 maggio 2012

La radiazione residua (Il Fiore del futuro)

Non visito il mio blog, non scrivo (ne qui ne altrove) da...due mesi? E devo dire che non ho mai visto questi miei piccoli Intermezzi tanto frequentati, con sgomento immane annunzio solennemente la distruzione della soglia delle 3000 visite, segno che questa mia piccola creatura gode di vita autonoma da quella del suo creatore e di questo vi ringrazio! La mia gioia è paragonabile solo a quella di mamma lucertola che vede diventare grandi i figli nati dalle uova che non ha mangiato!

La mia espressione nell'apprendere le statistiche del blog

Ed eccola lì mamma lucertola, mentre vede l'appressarsi della maturità dei pargoli

Naturalmente fa anche un po' impressione pensare che tutto questo accadeva sotto i miei occhi, forse troppo distanziati tra loro, ognuno impegnato a guardare chissà dove e a tralasciare ciò che si ha davanti, se a questo aggiungiamo che le lucertole hanno gli occhi sulle tempie il ribrezzo è inevitabile...
Ma basta parlare di rettili! Parliamo un po' di come è trascorso il tempo, di cosa ci ha tenuto lontani da ciò che volevamo, di come si potrebbe "giustificare" il tempo passato a fare "qualcos'altro", alle volte sono gli impegni, altre i pensieri, altre ancora la malattia, nel mio caso può essere tutto questo, oppure la pigrizia: l'oscuro male di questa nostra epoca, un tempo conosciuto come dolce-far-niente, prima ancora come "l'insopportabile piacere dell'inane", oggi Fancazzismo.
No, non sono stato del tutto onesto con voi, o forse lo sono stato ma mi appresto a non esserlo con me stesso, però capitano delle volte in cui si hanno altri pensieri per la testa (chi mi conosce può aver sentito spesso questa frase, ultimamente) che conducono ad altri e ben più nobili scopi le altissime vette del pensiero, lasciando quel che resta di noi e del nostro tempo a sforzarci di far le cose che ci interessano con la radiazione residua dell'attività cerebrale o, più probabile, a giacere inermi e (ancora) inàni nella tipica posa di mamma lucertola (di nuovo lei) che aspetta di ricaricare le pile al sole, 
Dico tutto questo perché infondo voglio solo scusarmi con voi e (soprattutto) con me stesso, per non aver scritto tutto quello che ho immaginato (comunque poco), e perché spesso, anche nelle cose che più amiamo, abbiamo bisogno di costrizioni. "Io mica ti costringo" dicono le fanciulle agli spasimanti (anche se li costringono eccome), e invece no! Bisogna sempre costringersi! Per chi, come me, lo stress è la condizione fondamentale per svolgere qualsiasi cosa, è necessario porsi degli obblighi, per non soccombere alla noia, per non rimanere, come mamma lucertola, ad attendere il sole.

Concludo questo nuovo post con qualche verso che ho messo insieme la settimana scorsa, giusto perché non sono stato proprio inàne inàne


Parafango ammaccato,
Cartellone falciato,
Gioielli di cerchioni
Al collo d'asfalto.

Camminano sul ciglio
Col sole a taglio
Corona di lamiera
Portano i fedeli
Con fede sincera
Intonano lamenti,
Robotici pentimenti,
Diretti, come sciame
Al fiore che nasce sul catrame

Ciappe di carbonio
E Aghi d'acciaio,
Granata a frammentazione
Il frutto maturo
Del fiore del futuro